Nota a Cass., sent. 28 giugno 2018, n. 17158
La natura sostanziale dall’art. 32, comma 1, n. 2, D.P.R. n. 600/1973, come modificato dalla L. n. 311/2004 non consente l’applicabilità retroattiva ad annualità precedenti alla sua entrata in vigore a decorrere dal 1° gennaio 2005 del meccanismo presuntivo che consente di recuperare a tassazione le movimentazioni ...
di Giuseppe Scanu, Professore a contratto di Diritto Tributario, Università di Sassari.
Nota a Cass., sent. 14 novembre 2018, n. 29323
Nel contraddittorio con l’ufficio al quale il contribuente abbia partecipato allegando deduzioni difensive, si impone all’Ufficio un onere motivazionale aggiuntivo consistente in una puntuale replica di quelle argomentazioni fino a confutarne la fondatezza indicando, altresì, le ragioni per cui si è preferito disattenderle ...
di Giuseppe Scanu, Professore a contratto di Diritto Tributario, Università di Sassari.
Nota a Cass. civ., sez. VI, sent. 20 dicembre 2018, n. 33087
Il contributo critica l’orientamento della Cassazione per cui gli ex-soci avrebbero legittimazione processuale ad impugnare “in proprio” l’atto intestato alla società cancellata dal registro delle imprese, con salvezza del processo da essi instaurato.
di Francesco Pepe, Professore Associato di Diritto Tributario, Università di Sassari.
Nota a Cass., ord. 4 dicembre 2018, n. 31270
La cartella di pagamento, qualora non preceduta da un atto di accertamento, deve essere motivata, a pena di nullità, in maniera congrua, sufficiente ed intellegibile.
di Lucrezia Valentina Caramia, Dottoranda di ricerca in Diritto tributario, Università di Bari Aldo Moro.
Nota a Cass., ord. 23 novembre 2018, n. 30371
La sezione tributaria della Corte di Cassazione ritorna sui suoi passi ed esclude l’ammissibilità dell’intervento adesivo dipendente e, più in generale, della partecipazione al processo di soggetti che non siano parti del rapporto tributario.
di Brunella Bellè
Nota a Cass., ord. 7 novembre 2018, n. 28359
L’esimente di cui all’art. 6, 3° comma, del d.lgs. n. 472 del 1997 impone, da un lato, un coordinamento razionale col principio generale di colpevolezza di cui all’art. 5, 1° comma, e, dall’altro lato, l’esclusiva violazione di obblighi non formali, consistenti nel mancato pagamento del tributo.
di Nicolò Zanotti, Dottore di ricerca in diritto tributario.
L’opzione per il regime del consolidato fiscale risponde ad una logica “fisiologica”. Infatti, nel momento in cui il legislatore consente di scegliere tra diversi regimi fiscali opzionali, gli eventuali vantaggi ottenuti non possono essere etichettati come indebiti. Il consolidato fiscale, dunque, non si pone, ex se, in contrasto con le disposizioni antielusive.
di Concetta Ricci, Ricercatore di Diritto Tributario, Università Lum Jean Monnet Casamassima.
Nota a Cass., sent. 13 dicembre 2018, n. 32254
Il principio di inerenza nell’“innovativo” orientamento della giurisprudenza di legittimità.
In linea con i più recenti indirizzi giurisprudenziali si è concluso che l’inerenza deve esprimere la necessità di riferire i costi sostenuti all’esercizio imprenditoriale. La Corte di Cassazione ...
di Maria Gaballo, Dottore di ricerca in Diritto tributario nella Seconda Università degli Studi di Napoli. Assegnista di ricerca in Diritto tributario nell’Università del Salento.
Nota a CTR Calabria, sent. 26 luglio 2018, n. 3137
Per ragioni di economia processuale e di ragionevolezza nella regolamentazione dei rapporti tra contribuente e ufficio fiscale non può essere considerata obbligatoria l’impugnazione della risposta negativa all’interpello disapplicativo. Si tratta di una ipotesi di tutela differita che verrà esercitata con la ...
di Anna Luigia Cazzato
Nota a Cass., sent. 30 ottobre 2018, n. 27550
Il comportamento antieconomico consente al giudice di riqualificare la pretesa impositiva facendogli però travalicare i limiti della funzione giurisdizionale.
di Alessia Vignoli
Nota a CTR Lazio, sent. 12 novembre 2018, n. 7770
Il comportamento antieconomico posto in essere dal contribuente può essere ricondotto all’abuso del diritto quando vi siano ulteriori elementi che possano ricondurre a disconoscere il costo dall’ambito dell’attività d’impresa.
di Alessia Vignoli
Commento a Agenzia Entrate, Ris. 7 maggio 2018, n. 35
Con la risoluzione n. 35 del 7 maggio 2018 l’Agenzia delle Entrate ha ritenuto applicabile alle società tra avvocati di cui all’art. 4 bis della L. 247/2012 la disciplina legale del modello societario prescelto. Conseguentemente anche alle società tra avvocati si applica la disciplina prevista dagli art. 6, ...
di Francesca Miconi, Dottore di ricerca in diritto tributario, Università di Chieti-Pescara. Avvocato a L’Aquila.
Nota a Cass., ord. 25 giugno 2018, n. 16634 e Risposta ad Interpello 4 ottobre 2018, n. 25
La residenza fiscale, nell’imposizione sui redditi delle persone fisiche, è un criterio per differenziare la tassazione in base alla diversa intensità del legame di appartenenza del soggetto passivo alla sfera di sovranità dello Stato impositore. La interpretazione dei criteri ...
di Andrea Buccisano
Nota a Cass., ord. 11 maggio 2018, n. 11556
Criteri di imputazione temporale dei canoni di locazione percepiti dal contribuente.
I canoni di locazione devono essere inclusi nella determinazione del reddito d’impresa in applicazione del principio di competenza. Essi devono, quindi, ritenersi conseguiti alla data di maturazione del corrispettivo, sebbene quest’ultimo, poi, non sia ...
di Maria Gaballo, Dottore di ricerca in Diritto tributario nella Seconda Università degli Studi di Napoli. Assegnista di ricerca in Diritto tributario nell’Università del Salento.
Nota a Cass., sent. 1° giugno 2018, n. 14124
Le attività didattiche, educative e di formazione sono soggette al regime di esenzione Iva a prescindere dalla fonte di finanziamento del prestatore di servizi. Tale regime, infatti, si applica anche alle società che non godono di alcun finanziamento pubblico.
di Francesco Montanari, Ricercatore di Diritto Tributario, Università Chieti-Pescara.
Nota a Cass., sent. 22 novembre 2018, n 30218
Il diritto alla detrazione dell’Iva per lavori di ristrutturazione o manutenzione spetta purché sia presente un nesso di strumentalità con l’attività di impresa o professionale e può dunque prescindere dalla titolarità del diritto di proprietà.
di Alessia Vignoli
Il legislatore ha creato la nuova “etichetta” di ICC (impresa culturale e creativa), con una contraddizione di fondo: una consistente latitudine applicativa che stride con le limitate coperture finanziarie. L’istituto, incentivato da una fiscalità promozionale, nasce, quindi, claudicante, anche per notevoli incertezze applicative e un perdurante attendismo attuativo.
di Silvia Giorgi, Dottore di ricerca in Diritto europeo e comparato dell’impresa e del mercato (cv Diritto tributario), Università di Chieti-Pescara.
Nota a Corte cost., sent. 19 ottobre 2018, n. 188
La pronuncia della Corte costituzionale sancisce la debenza del contributo consortile di bonifica solo in presenza del beneficio fondiario goduto dal contribuente. Il contributo, dunque, può essere richiesto tenendo conto della specifica utilità conseguita dal consorziato per effetto delle opere realizzate nel comprensorio di ...
di Claudio Sciancalepore, Ricercatore a tempo determinato in diritto tributario presso l’Università degli Studi di Bari.