argomento: IRPEF - Giurisprudenza
La Corte di Cassazione, nell’ordinanza n. 7491 del 2024, torna ad esaminare la questione del recupero a tassazione, pro quota, degli utili extracontabili imputati alla partecipata società S.r.l.. L’indirizzo giurisprudenziale interviene sull’importanza della presunzione di distribuzione degli utili tra i soci. La vicenda non attiene ai rapporti tra i due giudizi (quindi, nei confronti della società e dei soci), ma la questione si pone come riguardante i rapporti di prova all’interno di un unico giudizio. La Suprema Corte conclude che non possa sostenersi l’inversione dell’onere della prova se non vi è stato positivo accertamento in relazione alla verifica dell’esistenza del maggior reddito imponibile societario. Solo quest’ultimo consentirebbe di dichiarare soddisfatta la prova contraria offerta dal socio rispetto all’imponibile sociale. Nelle osservazioni conclusive della Cassazione emergerebbero alcuni aspetti “innovativi” che potrebbero trovare concretezza solo una volta che si attuerà la certezza del diritto anche per la disciplina delle società a ristretta base societaria.
» visualizza: il documento (Corte di Cassazione, 20 marzo 2024, ord., n. 7491)PAROLE CHIAVE: presunzione di distribuzione degli utili tra i soci - modalità di accertamento - prova contraria
di Maria Gaballo
1. La Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 7491 del 20 marzo 2024 torna ad occuparsi del recupero a tassazione, pro quota, degli utili [continua ..]